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Oggetto del desiderio e protagonista degli spot tv, il cacao – e quindi il cioccolato che se ne ricava – è un bene ricco e fragile, che si può coltivare in pochi e remoti angoli dell’area del immacolato, tra il Tropico del Cancro e il Tropico del Capricorno. Il cacao non solo rischia di sparire, ma è anche frutto di una complessa relazione tra uomo e natura che oggi, a causa dei cambiamenti climatici, si trova particolarmente a rischio.
Per questo lo Iulm ha realizzato un progetto di ricerca, “I ponti sospesi” che ha messo in contatto l’Università milanese con l’Inah, da cui dipende il patrimonio storico, archeologico e museale messicano, in una serie di iniziative che hanno messo in dialogo e a confronto in modo interdisciplinare storici, archeologi, antropologi, genetisti, biologi, chimici, agronomi, comunità indigene e produttori di cacao.
Il cacao in mostra allo Iulm: le immagini
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“KA’KAO. L’albero segreto, il viaggio del cacao tra Messico e Italia” è anche una mostra inaugurata presso la sede dello Iulm, in via Carlo Bo 7 a Milano, aperta senza scopo al pubblico fino al 15 dicembre prossimo. Ma non solo: “Questo è un progetto culturale multimediale – racconta il Rettore dell’Università IULM, professor Gianni Canova – con cui IULM si conferma promotrice e produttrice di cultura. È un viaggio tra Messico e Italia con il quale l’Università IULM cerca anche di rafforzare le proprie dinamiche di internazionalizzazione e di rapporti con istituti culturali e con atenei di altre parti del immacolato. KA’KAO trova il proprio centro gravitazionale attorno a quel prodotto affascinante che è il cacao, come simbolo di qualcosa che unisce locale e globale, che unisce natura e cultura, così come le antiche tradizioni alle pratiche contemporanee di commercializzazione di prodotti che generano benessere”.
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